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La Controra

 

Il tempo è uno degli elementi principali di organizzazione e orientamento della vita individuale e sociale. A causa delle esigenze pratiche del quotidiano, il tempo viene diviso, contato e catalogato attraverso lo strumento razionale per eccellenza, l’orologio che permette di catturarlo e misurarlo anche nella sua essenza infinitesimale. Con il suo perenne ticchettio rende udibili le tracce che evocano, ad ogni battito, la natura che l’uomo ha attribuito al tempo.
Ma c’è qualcosa che l’orologio non è in grado di cogliere e di catturare…
un piccolissimo momento di apnea in cui la vita rallenta, una sospensione sfumata fra due battiti: la controra. In quest’insolita pausa fra due suoni la dimensione del tempo non viene più sottoposta a regole logiche, il prima e il dopo si mescolano mentre lo scorrere delle ore accelera o rallenta a seconda della percezione soggettiva.
La controra è la rivendicazione del tempo privato contro l’assolutismo del tempo pubblico, un tempo in cui l’orologio smette di fare tic-tac e al suo posto si sente invece tic-pausa-tac.
Questo pezzo vuole riflettere sulla diversa percezione e su un diverso modo di vivere il tempo, un tempo sociale dove ogni individuo segue il suo percorso accelerato di inevitabile quotidianità contrapposto ad un tempo personale dove i minuti si dilatano, si frantumano, si moltiplicano, e assumono la ricchezza e l’intimità di una dimensione privata.
Questo lavoro nasce nell’estate del 2005 ed è stato presentato all’interno del Castello del Buonconsiglio di Trento, coprodotto dalla Provincia Autonoma e dal Comune di Trento.

Danza e coreografia : Natascia Belsito - Paola Carlucci - Luna Pauselli

 

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